Bolero
Compagnia Teatrale
"Bolero"
Roma
Tel. 06 8724 7815
@teatro.bolero
http://noidibolero.wix.com/noidibolero
E si riparte con...
“La Recita delle Indomabili”
rappresentata dalle Pazze de La Salpêtrière
di Patrizia Masi e Teresa Petrangeli
regia di Patrizia Masi
Teatro di Documenti
via Nicola Zabaglia 42 Roma
dal 4 al 7 gennaio
ore 20.30 giovedì e venerdì - ore 18.30 sabato e domenica
Debutta il 4 gennaio al Teatro di Documenti di Roma La Recita delle indomabili, rappresentata dalle pazze de La Salpêtrière, scritto da Teresa Petrangeli e Patrizia Masi, che ne cura la regia. In scena, fino al 7 gennaio, piccoli e grandi attori allo sbaraglio: Maddalena Fierro, Antonella Cappucci, Antonia Petrangeli, Monica Ferzi, Monica Piastra, Anna Filippelli, Erika Ledonne, Andrea Filippelli, Patrizia Masi
Parigi 1975. Il famoso ospedale psichiatrico della Salpêtrière è pronto ad accogliere la crème de la crème della società borghese per il Gran Ballo mascherato delle Pazze, come tradizione vuole da fine Ottocento.
Una follia divina mischiare i sani con le “insane”, che per un anno si sono preparate all’evento. Il primo colpo di scena non si fa aspettare: le pazienti dichiarano di voler mettere in scena una recita a soggetto, chiedendo alla psichiatra di collaborare.
“Questa sera verrà rappresentato l’ostracismo e l’assassinio morale di grandi donne del passato, marchiate a fuoco dalla Storia come oscene, cospiratrici, indemoniate, pazze, assassine, INDOMABILI”
La follia con il teatro diventa estensione e metafora dell’indicibile, dell’ambiguità della vita e dei sentimenti.
Quali sono le Eroine che le internate hanno scelto di interpretare, in cui compenetrarsi fino al punto d’abbandonare il copione, per riempire la storie di significati personali? E’ proprio dalle ferite più profonde che si trovano gli accordi delle anime affini.
Qualcosa lega la barbona Marianne a Giovanna la Pazza; la ladra Maïa col figlioletto Pierre a Cleopatra e Cesarione; l'infelice scrittrice Cécile ad Anna Bolena; la prostituta Edith a Lucrezia Borgia; l’ex soubrette Agatha, che incendiò lo studio dell’impresario maiale e sfruttatore, ad Annie Besant, pioniera dei primi grandi scioperi in Inghilterra; Nicole, che soffoca tra le mura del manicomio, alla piccola fiammiferaia Kate sopravvissuta ai fumi del fosforo giallo insieme al suo amico Charlie; la gitana Florence alla grande Artista, madre del Dadaismo, Elsa von Freytag Loringhoven.
Malgrado la diversità d’epoca, d’ambiente e di carattere, un tratto le accomuna: il talento, l’irrequietezza, la passione, la forza del desiderio e il coraggio di ribellarsi. Donne capaci di giocare con il proprio destino, sollevare movimenti e poteri, cambiare il corso della Storia.
SCOMODE e PERICOLOSE, come le internate del manicomio che recitano per poter denunciare la condizione da lager in cui vivono. Vogliono essere ascoltate nella loro verità e, sotto il fuoco dei ricordi, riconsiderate nel valore di esseri umani.
La novità del racconto sta nella costruzione di personaggi antieroici e nello sbriciolamento del dramma per le improvvise incursioni di dissacrante ironia da vaudeville del Coro della gente comune.
Scene, Cristina Costantini / Costumi, Juliette Bercham / Look&Hair Styling, Danilo Creati / Direttore di scena, Loredana Oradei/ Grafica, Francesca Visintin
Teatro Di Documenti: Via Nicola Zabaglia, 42 Roma - tel. 06.328.8475891 | teatrodidocumenti@libero.it
Bolero: 06.87247815 | 348.4096761 | 338.8626261 | noidibolero@hotmail.com | pagina FB:Compagnia Bolero
Biglietti 17,00 euro + 3,00 (tessera associativa del teatro)
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Che mostra !!
AMICI VICINI E LONTANI, PORTATECI FORTUNA!!!
PITCH TRAILER 2022 |
“ROSSO IMPROVVISO”
DI PATRIZIA MASI
In gara al Concorso Pitch Trailer 2022
20.Trailers FilmFest | Milano 26/27/28 ottobre 2022
"VERSO ITACA”
Incanti d'amore, malie del mare"
Regia di Patrizia Masi
Evento teatrale della
Compagnia Bolero
Personaggi e Interpreti:
Achab: Riccardo Ascani
Circe: Maddalena Fierro
Calypso: Antonella Cappucci
Molly Bloom: Antonia Petrangeli Penelope: Monica Ferzi
Nausicaa: Erika Ledonne
Odisseo: Alfonso Saggese
Berenice: Reina Lopez
Pryntil: Mia Fenudi
Musiche e Chitarra di Riccardo Ascani
Canto e Danza: Reina Lopez
II Chitarra: Roberto Ippoliti
Percussioni: Attilio Celona
Chitarra e Canto: Maurizio Cetrini
Art Performer: Erika Ledonne
Assistente alla Regia: Andrea Bitti
Light Design e Sound Engineering: SoundThings.it
Video: Riccardo Pinto
una Produzione: Bolero
noidibolero@hotmail.com
21 settembre 2019
Terrazza UNAR
Via Aldovrandi 16 Roma
Che cosa mi resta di questo evento contro l'omofobia, organizzato da Marta Marziali per i 30anni dalla morte di Pier Vittorio Tondelli, scrittore della controcultura gay Anni 80, cattolico, processato per i suoi scritti?
La sensazione di essere salita sulla ruota panoramica e di aver compiuto diversi giri veloci su un fantastico Melting Pop Culturale. Ma com'è che mi sono trovata sopra la Millennium Wheel e chi mi ci ha fatto salire?
Marta è protagonista di intrecci arditi tra cultura e politica e siccome è anche fine giocoliera dell'intelligenza, mi aveva proposto di partecipare con la mia Compagnia Bolero ad un'iniziativa che stava organizzando su Tondelli, e che per l'appunto un suo caro amico, scrittore, giornalista, saggista e docente di storia e filosofia, aveva scritto un importante testo su di lui, Tondelli, sulla sue opere. Mi assicurò che sarebbe stata una cosa semplice per me e per la Bolero leggere alcuni brani. Per stuzzicarmi, mi confidò in perfetta surplace: "è figlio di un'Attrice famosa di Cinema, sai, Mara Maryl, e il padre è Ernesto Gastaldi, uno sceneggiatore importante, anche regista... vedrai, ti piacerà di sicuro!" . Dico subito che a Marta m'è impossibile dire di no, perciò mi sono lasciata prendere con gioia nella sua rete e ben me ne incolse!
Mi mandò i testi del suo amico prima di Pasqua con il compito di leggerli e quantificarne il tempo di lettura: 1h e 15", in pratica, un intero spettacolo! Brani davvero splendidi, ma tostissimi da interpretare in poco tempo. Ma io alle sfide non so resistere. Con Maddalena andammo, curiosissime d'incontrare l'amico dal bel nome esotico.
A me piacque subito: diretto, alla mano, ironico perciò intelligente, con una spolverata di timidezza che forse poteva essere ritrosia.
A me quegli occhi lucidi che hanno i bambini mi ispiravano fiducia. E anche a Maddalena. Sentivo insomma che insieme avremmo combinato qualcosa di bello.
Da quel primo incontro sono passati 17 giorni, intensi, stimolanti; ore e ore di studio e di serio lavoro sugli Anni 70 e 80, sulla compenetrazione nel sentirci come lui "diversi", con le ossa rotte e il reflusso amaro anche nella provocazione, nella parodia; diversi, lontani, marginali in quella temperie culturale di quegli anni.... che poi erano i miei anni.
Più andavamo avanti, più Tondelli ci affascinava e lo sentivamo nostro. Nostre le Splash, i Libertini, la bella Perotto, le camere separate, i distacchi, nostra la lingua e i suoi incantevoli neologismi; più ci inoltravamo nei racconti e più azzardavamo differenti stilemi per la rappresentazione; non bastavano ancora le parole, ci voleva un nuovo linguaggio del corpo che si accordasse al ritmo delle pulsioni e della musica, elemento imprescindibile dalla sua scrittura.
Noi della Compagnia - Maddalena, Antonella, Sciltian - parte integrante di Bolero, a pieno titolo - Sofia ed io, tutti immersi nel grande mare Tondelli.
17 giorni bellissimi: un'essenza che non se ne vuole andare.
Una bella ventata di energia e di freschezza che ci ha catapultati nei multi-versi di Pier (scusami Pier, se ti chiamo Pier, ma ci sei fratello), che Sciltian ha attraversato, descritto e interpretato con coraggio e una straripante passione. Da Artista totale, da Attore totale, per Amore.
Come descrivere il pomeriggio primaverile del 19 maggio nella luminosa Biblioteca Ennio Flaiano di Roma?
Caldo, in tutti i sensi. Giocoso, ammiccante, fluido, pazzo, divertito e divertente, doloroso, coloratissimo, soprattutto erotico, anche negli addii.
Grazie a Sciltian Gastaldi, Maddalena Fierro, Antonella Cappucci, Sofia Filippelli: mi avete travolto dalla commozione, qualche volta mi avete spezzato la voce: BRAVISSIMI!!!
grazie alla Biblioteca Ennio Flaiano: un’accoglienza deliziosa!
grazie all'Assessore alla Cultura Raimo per essere intervenuto, ma soprattutto Chapeau alla testimonianza dello scrittore Christian Raimo!
grazie ad Alfonso Saggese per la Musica
grazie a Lisa Gastaldi per le immagini
grazie a Monica Ferzi per le foto
grazie a Marcello Billi per aver ripreso la diretta
grazie a Mara Maryl che ci ha tenuti tutti per mano
grazie a Ernesto Gastaldi: è un grande onore averlo tra noi
grazie al Pubblico che ci ha seguito
grazie a Pier che in fondo alla sala ci dirigeva come un Quintetto
At last but not least, grazie, Marta Marziali, perché come sempre hai fatto STRIKE!!!
con immensa gioia e stupore, Patrizia
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"Egizia Flammant"
Non mi piace sbrodolarmi addosso, mi dà un senso di appicicaticcio, però ce l'ho in punta di lingua, mi scappa: ieri sera è stata una serata magnifica e finalmente ho visto nascere le mie creature, ho guardato e vissuto ogni istante con lo stupore di una bambina; ho visto il mio spettacolo gonfiarsi, prendere forma, alzarsi, respirare. Mi sono strabiliata del ritmo battente delle storie, nel loro sfogliarsi, dell’incedere dei personaggi, nel loro mettersi a nudo, delle azioni sceniche, dell’incessante furore, della follia del mettersi a nudo senza reticenze, tette-culi-panze portate dalle Regine con nobiltà nella loro sfolgorante bellezza.
Mi sono vissuta la mia Egizia dentro e fuori, l'ho sentita godere dei bagliori del fasto balcanico d'Avanspettacolo: caciarone strappone carnale. Nuotavamo nella mostruosità dell'assurdo, in un unico corpo, a strappi di vita, a morsi rubati di pane, di grandezza, di illusioni; nella salvaguardia della sopravvivenza, nel ciarpame della miseria, del niente di niente.
Se penso a quanti avrebbero potuto godere dell'esplosione vitale, della generosità dei miei Artisti, della loro carica emotiva, che pioveva ogni dove a sostituire le bombe della II Guerra mondiale, beh, se ci penso, mi dispiace davvero per chi non è venuto sia per sacrosanti motivi o per chi ancora ci snobba con la puzzetta al naso.
Fame sudore passione olio di gomito lacrime amare e risate ... ma quanto ci siamo
divertiti noi, quanto!
"Vi ucciderò e vi amerò come nessuno!" lo ripeto adesso, a bocce ferme, nella più totale serenità, nel distacco breve dal mio ruolo di capocomica.
Grazie alla mia eroica Compagnia, ai Musici travolgenti, al mio superbo Direttore d'Orchestra, grazie al nostro portatore di luce d'acqua e di voce, grazie a chi ci sta accanto e non ci lascia mai la mano, grazie a chi ha creduto e crede in noi e sparge pensieri profumati, grazie a Enzo, mio Profeta e Grillo parlante per guidarmi e correggere i miei errori, ma soprattutto grazie al pubblico a cui dobbiamo la vita!
Vostra, Patrizia Masi / Egizia Flammant
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Il Film
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"Buon Viaggio, ragazzi!
Nessun limite, eccetto il cielo"
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Le foto
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venerdì 7 e sabato 8 giugno ore 21
domenica 9 giugno ore 18
TEATRO ANFITRIONE
Via San Saba 24 Roma
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LA RASSEGNA - Organizzata dall’Associazione Culturale Bolero, per la direzione artistica di Patrizia Masi, a Roma
si alza il sipario su ROSSO LIBERA TUTTI,
la Gran Parade del Rosso, delle attrazioni, dei cortocircuiti d’arte, dei ribaltamenti, degli spalancamenti, delle evocazioni, delle ebbrezze, delle ubriacature; degli spari al cuore, dei colpi di fulmine e dei colpi di scena.
Qual è il fil rouge della Rassegna, dove ci conduce? Al Rosso, colore degli estremi! Rosso, come il sangue, la vita che scorre. Denso, carnale, sensuale, Rosso passione, rosso promessa d’amore, rosso peccato, rosso rivoluzione, rosso violenza, rosso pericolo, rosso rabbia, rosso avventura, rosso sigillo dell’arte.
L’arte è terremoto dell’anima, territorio libero di sperimentazione, intorno a cui ruotano realtà differenti.Una commistione di arte, musica, danza, teatro, cinema, scrittura.
Da questo pout-pourri nasce la visione, l’opera, la trasmigrazione.
Un’esplosione di suggestioni: suoni, colori, sensazioni, performance dal vivo. Un nuovo viaggio là dove abitano il fuoco, le parole, il cielo, l’allodola e il pettirosso.
La Rassegna sfila su un Red Carpet; ogni tappa è preludio della seguente e va a comporre un originale mosaico di eventi, ognuno con la propria anima.
Un percorso che corre verso il dialogo e la scoperta di alfabeti e linguaggi differenti per un’alzata di polvere rossa collettiva. Tutto confluisce in un ampio delta, navigato dalla Poesia e dalla Musica, dove la Bellezza dà scandalo di sè.
LO SPETTACOLO - La Gran Parade del Rosso inizia al Teatro Anfitrione il 3–4–5 aprile con il Recital “Alla Vita!” della Compagnia Bolero con il chitarrista e compositore Riccardo Ascani. Regia di Patrizia Masi
In un luogo sacro, in un tempo sacro, nasce una preghiera spontanea dell’anima. Un canto d’amore che guarda ai lapilli di bellezza che promanano ogni giorno dai piccoli miracoli spesso invisibili.
Guardare è vedere? Il Teatro è guardare vedendo. Essere leggeri, trasformare il finito in infinito. Sono tante le cose per cui celebrare la vita, seminarla di grazia, scoprire il divino nell’umano!
Musica come baci, baci come musica. Apparizioni felici dell’incanto del vivere, palpiti di carne e cuore. La Musica è come l’Amore. Guida il respiro, il battito del cuore.
Come una rabdomante errante che cerca l’acqua, la chitarra arriva dove le parole non bastano. Allora si fa silenzio e ci si mette in ascolto. E’ tempo di richiamare le voci delle Vestali perché riaccendano il fuoco sacro. E’ tempo di seguire la lunga scia degli innamorati della vita, di portare la gratitudine senza fine alla sorgente dove tutto ha inizio. E’ tempo di danzare la vita furente, di pronunciare versi d’amore. Ed ecco giungere la visione: un’artista, pioniera dell’Arte, si muove libera nello spazio da cercatrice d’oro che sa evocare la Bellezza e ricrearla.
Perché ringraziare? Perché riconosciamo i doni che la vita solo quando ci vengono tolti. Il sentimento di gratitudine irraggia l’ombra del mondo. Forse l’unica certezza che abbiamo in mezzo all'indifferenza, al caos, allo sfacelo di oggi, è praticare ciò che è contrario al male. È necessario che ognuno faccia la sua parte, che tenga puliti gli occhi, il cuore, la bocca, e che gli atti abbiano la leggerezza dell’organza. Che ognuno abbia cura di lavare una parte dell’ombra del mondo.
Un umanissimo concerto flamenco composto di versi, musica, sorrisi, sguardi, abbracci, di cui tutti abbiamo tremendamente bisogno. Nessuno escluso.
Compagnia Bolero Musiche e Chitarra
Patrizia Masi Riccardo Ascani
Maddalena Fierro
Antonella Cappucci Saranno con noi il 5 aprile:
Antonia Petrangeli Reyna Lopez (baile)
Monica Ferzi Roberto Ippoliti (II chitarra)
Erika Ledonne Attilio Celona(percussioni)
Sound&Light Engeenering: Pasquale Citera
Video: Alfonso Saggese
BIGLIETTI - Il costo dello spettacolo è 15 euro
Info: Teatro Anfitrione 06.5750827
Bolero 06.87247815 | 338.8626261 | 348.4096761 | Pagina FB: Rosso Improvviso
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"Rossoimprovviso"
Ecco a voi “Bagliori d’Avanspettacolo”
E’ inverno. C’è nebbia che sale, il vento scompagina le ombre: da lontano, una voce umana, vi chiama. Ascoltate, ascoltate, ascoltate. E’ quella del teatro. Perché il teatro è una divinità fatta persona, così, come il fumo del cioccolato in tazza che scende dall’Olimpo fra di noi, e vi chiama ad uno ad uno. Il teatro è democratico, è di tutti, il teatro siete voi che venite per comunione con gli attori. Udite udite, ci sarà un evento, e che evento!!! Siete pronti per affollare uno spettacolo che vi aspetta? Lustrini e pane secco, gonne alzate sul capitale delle donne. Canzoni, bombe, ironia, allegria e disperazione, ma vita. Siete pronti? Non fatevi mancare questo accadimento sovrano e umano, non lo fate, perché mai il teatro si approfitterà di voi, come fa la vita, il teatro è il dono supremo della verità.
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Correva l'anno 2003. e "Tutto iniziò per magia" ...
Da quella manifestazione, che dava il via alla nostra storia, fino ad arrivare a "Rosso improvviso", Bolero si è occupata principalmente di diversità, di scambi, di confronti con le altre culture.
Nel 2003 Patrizia Masi fonda la Compagnia Bolero, la cui filosofia si basa sulla centralità dell’Attore, che è sempre protagonista e corifeo.
Un teatro innovativo che attinge linfa dalla grande tradizione; in cui il tragico e il comico partecipano alla stessa tessitura; un terreno dove il bianco e il nero convivono in buona salute.
Una policromia fatta di spernacchiate, singhiozzi e battutacce che rendono onore alla miseria e alla nobiltà della vita. Si ride per sublimare il crudele abbraccio del dolore. Semplicemente, si arriva alla pelle delle cose, alla polpa, al nocciolo. La bellezza respira in questo chiaro-scuro, nello spasimo dei contrari.
Il nostro è un Teatro civile, politico, in cui convergono tutte le arti, soprattutto la Musica, quale colonna sonora che diventa parte integrante di ogni piéce teatrale. Una grande festa della Sinestesia!
Siamo con i Diversi, stiamo con gli Invisibili, gli Offesi, gli Ultimi. La nostra Compagnia ha numero variabile, sangue misto, presentimento d’infinita mutevolezza e congiunzione. Un cantiere a cielo aperto di operai del pensiero, un andirivieni di destini che si sono incrociati con il nostro, venendo da ogni punto cardinale. Non abbiamo pedigree, se non quello aristocratico dei cani randagi. Nelle scarpe l’offesa dell’emarginazione. E della povertà. Siamo Noi, i condannati all’esclusione, di pura razza bastarda. Parliamo di poesia. Ma è proprio da questa diversità subita e scelta che nascono il delirio e la grazia della creazione. Ognuno di noi è un campione genetico della diversità. Di razza universale. Si lavora in momenti di speciale lucidità, anche se i fantasmi che recitano da protagonisti nel teatro della mente provengono spesso da luoghi frequentati dalla follia. Una continua trasformazione, un brulicare di esperimenti, di reazioni chimiche, di fughe e ritorni. Un turbinio che attinge dapprima da una realtà tragica, in cui si è clamorosamente vinti, ma è solo per poco, perché quando quella realtà irrompe nel mondo della memoria e viene proiettata sulla scena, evocata in una serata particolare, allora la tragedia è impollinata di meraviglie e nuovi stupori . E siamo noi a vincere.
Siamo tra quelli che sentono la poesia, l’umanità, la difesa dell’uomo. In altre parole, Noi di Bolero siamo spericolati visionari e scomodi sognatori. Il nostro cammino è tra cose insolute, un avanzare lento, a passo lungo, costante, come quello degli alpini, su una terra bugiarda, una terra ubriaca di parole. Cantiamo a squarciagola o con un filo di voce nei manicomi, nelle galere, nei quartieri abbandonati dalla decenza umana, per farci coraggio e abbattere i muri.
La nostra è una rivoluzione poetica.
Patrizia MASI
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I nostri spettacoli
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Foto di scena
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Orazio Costa Giovangigli
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Jean-Luois Barrault
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"Medea"
Mariangela Melato
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