Quinto torneo Malanima
E’ la stagione del compleanno: ridendo e scherzando, fra un guaio ed un intoppo, “La Banda dei Misci” compie dieci anni !! Dei ragazzotti tredicenni di allora, soltanto due hanno continuato a calcare il palcoscenico, perseverando nel coltivare il morbo del teatro: Fabio ed Elisa.
Tanti altri si sono avvicendati, lasciando ricordi comunque quasi sempre piacevoli e continuando spesse volte a seguire la compagnia dalla parte del pubblico, venendo a trovarci alle prove e, a volte, vergognosamente, facendoci da claque quando il pubblico si dimostrava magari un pochino freddo.
Per il decennale, torna a recitare una parte Gaia De Marzo, indimenticata e indimenticabile Jole di “La cara salma”, entra in compagnia un nuovo attore, Stefano Tortora e in un ruolo assolutamente nuovo e muto fino al finale, il simpaticissimo “Ghiggia, bancaa de Lensiza” (al secolo Ghiggia, falegname di Lencisa, paese dove abita e lavora)
Cosi’, a settembre, parte “Quinto Torneo Malanima”, storia invero poco edificante di Mario Malanima (Ghiggia, appunto) presidente di una Societa’ Cattolica Genovese che, per far quadrare i conti ha ideato un torneo di cirulla al quale partecipano le altre Cattoliche della vallata: chi vince, si prende il montepremi e sistema i conti almeno per un po’.
Solo che, per essere sicuro di non perdere, lui tutti gli anni spaccia per socio e iscrive al torneo un giocatore di professione.
Finchè non c’è un bruttissimo imprevisto a complicare le cose ……..
Buon successo di pubblico, soprattutto a Pontedecimo, e anche di critica, ottime le performance degli attori, con il solito, strepitoso Giorgio nella parte di Rossi Ernesto, organizzatore un po’ maldestro, una sorprendente e grandissima Elisa in una parte non del tutto sua, ed uno straripante Stefano il nuovo entrato dell’annata. nel ruolo del giocatore professionista con parlata toscana.
Sorprendente, ancora una volta, Paola per puntualita’, versatilita’ e realismo delle scene.
Grandissimo Riccardo ,entrato in squadra per caso e “lanciato” a sorpresa all’esordio di Bolzaneto per l’improvvisa indisponibilita’ di Gaia, nella parte di un Tatiano Artiere, cerimoniere, veramente esilarante.
Splendida Serena, fredda e compassata al punto giusto. Ma il mattatore autentico e’ stato Ghiggia, nel ruolo del cadavere di Mario Malanima, parte totalmente muta e fatta interamente di mimica e gestualita’, eccetto la battuta finale prima che si chiuda il si pario.